PSICHIATRICA
Per riabilitazione psichiatrica si intende il reinserimento sociale e lavorativo dell’utente, ma anche il recupero delle capacità di interagire in maniera costruttiva con l’altro.
La riabilitazione, concetto nato intorno alla fine del ‘700, pone l’accento sul rispetto della dignità della persona e sovverte l’ottica all’approccio della terapia, che pone l’attenzione sulla patologia, mentre la riabilitazione rivolge lo sguardo alle componenti sane della persona.
Viene sovvertito il ruolo stesso del paziente che passa da una posizione passiva ad una attiva, protagonista e responsabile del miglioramento della propria vita.
La riabilitazione psichiatrica inizia non appena è passata la fase acuta della malattia mentale. Il termine, nell’accezione dell’Organizzazione Mondiale della Salute, intende significare un complesso di interventi medici, psicologici, pedagogici e sociali, volti a reintegrare nel contesto sociale una persona con deficit neuro-psichici, che possa ancora fare un migliore uso delle proprie abilità residue.
L’obiettivo generale che si persegue tramite la riabilitazione psichiatrica è quello di fare sì che la persona portatrice di un disagio psichico possa riappropriarsi delle abilità fisiche, emotive e sociali indispensabili per vivere e reinserirsi nel contesto sociale e lavorativo con il minimo sostegno dei curanti.
La riabilitazione psichiatrica prevede la possibiltà di intraprendere percorsi di cura presso specifiche strutture terapeutiche riabilitative finalizzati a:
- Migliorare le autonomie di base;
- stimolare le capacità di socializzazione, mediante la presenza di regole per una sana e corretta vita comunitaria;
- formulare programmi di reinserimento socio-familiare;
- valorizzare le capacità residue di ciascun utente ricoverato;
- favorire lo sviluppo di nuove capacità, anche attraverso il coinvolgimento in attività creative e, quando possibile, occupazionali.
Finalità principale è dunque quella di migliorare le capacità operative, relazionali, sociali, lavorative, comportamentali e adattive per permettere all’utente di acquisire quegli strumenti utili per integrarsi nella società ed utilizzare maggiormente le sue risorse per difendersi dagli eventi stressanti.
L’accrescimento delle abilità è infatti uno degli assunti fondamentali della riabilitazione e in questa direzione si pone il modello operativo della CTA Fauni. Sia la riabilitazione che la risocializzazione si propongono di sviluppare le potenzialità degli utenti ricoverati, così da recuperare il proprio ruolo nell’ambito delle relazioni familiari e sociali che gli consentano di integrarsi, in modo funzionale nel tessuto sociale di appartenenza.
La nostra organizzazione, impegnata nel costante miglioramento del proprio operato, svolge attività riabilitativa psichiatrica attraverso il supporto di un’équipe multidisciplinare composta da Medici psichiatri, Psicologi e Psicoterapeuti, Pedagogisti, Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, Educatori Professionali, Assistenti Sociali ed Infermieri professionali.
Le attività di riabilitazione psichiatrica vanno eseguite presso strutture sanitarie residenziali, semiresidenziali e centri diurni, talvolta anche con prestazioni domiciliari.
Le attività riabilitative si possono così sintetizzare:
- Attività occupazionali ed artistico-creative (nei laboratori di applicazioni tecniche, di arti plastiche, maschili e applicazioni tecniche femminili, gastronomia, biblioteca-attività multimediali, arti plastiche e figurative, scuola di decoro, ecc.)
- Attività risocializzative interne ed esterne al Centro (animazione organizzata, sagre, serate in pizzeria, ecc.)
- Attività socio-culturali (Corsi di scuola elementare, media inferiore e superiore regolarmente riconosciuti dal Ministero della P.I., attività di produzione e di stampa di un giornale interno (Biblioteca interna, ecc.).
Il processo di riabilitazione in CTA, così come previsto dalle linee guida proprie delle terapie comportamentali, si realizza attraverso tre momenti tra loro sovrapposti e concomitanti lungo tutto il periodo di ricovero dell’utente all’interno del servizio:
- Assessment (Valutazione): processo di raccolta delle informazioni di carattere sintomatico, funzionale e delle risorse disponibili.
- Pianificazione: una volta raccolte le informazioni si può sviluppare il progetto riabilitativo (PTRI) che individua come la persona e l’ambiente devono modificarsi per raggiungere gli obiettivi prefissati.
- Intervento: questo è il momento in cui si mette in pratica il progetto riabilitativo, e vengono messe in pratica le azioni necessarie e funzionali all’incremento delle abilità dell’individuo e a rendere il suo ambiente supportivo.
Nel percorso riabilitativo in CTA vengono coinvolte anche le famiglie dell’utente ricoverato, con l’obiettivo di fornire loro il supporto, l’educazione e il trattamento del disagio psichiatrico del familiare. È risaputo che la fatica emotiva, fisica ed economica di chi si fa carico del grave disagio del proprio familiare, è complessa e difficile da elaborare.
Le nostre attività di sostegno alle famiglie si concretizzano nella mediazione familiare e nella realizzazione di interventi psico-educazionali, volti a mettere in luce le emozioni, le credenze, le fantasie, i pregiudizi, gli stereotipi sul disagio psichiatrico, che ruotano all’interno del nucleo familiare e che trovano elaborazione in sensi di colpa, interrogativi sull’uso dei farmaci, paure, sentimenti di impotenza, di frustrazione e di colpevolizzazione.
Convinti che i miglioramenti che si ottengono all’interno della famiglia si riflettono sullo stato di salute generale dell’utente stesso.
PSICOLOGICA
Nella pratica psicologica la riabilitazione è intesa come il processo attraverso cui lo psicologo si prende “cura della persona” nella sua unicità e, al contempo, nella sua complessità. Il fine è quello di migliorare la qualità della vita della persona affetta da un disturbo psichiatrico rendendola soggetto attivo del proprio cambiamento. L’attenzione è posta sulla relazione come esperienza del fare insieme.
In comunità il sostegno alla riabilitazione fornito dallo psicologo si esplica dunque attraverso diverse modalità della pratica psicologica, tutte orientate a dare spazio ai bisogni e alle necessità della persona in difficoltà, offrendogli un ambiente supportivo e avvalorante. In questo senso, lo psicologo effettua con l’utente della CTA, colloqui individuali, colloqui di gruppo, facilita la socializzazione e le relazioni inter e intragruppali, familiari. Queste attività sono scandite durante la giornata, alcune concordate aprioristicamente e altre strutturate all’interno di una organizzazione più ampia afferente alla pianificazione settimanale delle attività riabilitative condivise con l’equipe multidisciplinare.
Complessivamente le aree di intervento dello psicologo in ambito riabilitativo possono essere individuate:
- Nella diagnosi: processo finalizzato alla messa in luce dei criteri diagnostici specie-specifici di un particolare disturbo psichiatrico (es: schizofrenia, disturbo bipolare, ecc..), attraverso l’osservazione, l’uso di colloqui clinici e della somministrazione di test.
- Nella prevenzione: al fine di prevenire l’esacerbazione di sintomi già evidenti nella malattia.
- Nell’intervento riabilitativo: lavoro terapeutico che facilita nell’utente la coscienza del suo funzionamento in relazione alle persone e agli oggetti del contesto circostante.
- Nella cura: relazione terapeutica attraverso cui si ha un coinvolgimento dei sentimenti dell’utente in un percorso di partecipazione emotiva alla sofferenza altrui.
PEDAGOGICA
Il Pedagogista è la figura professionale che nelle strutture terapeutico-riabilitative ricopre l’area della rieducazione, per favorire il riappropriarsi della “normalità” abbandonata o assopitasi a causa della patologia psichiatrica.
La funzione pedagogica in CTA Fauni si esplica primariamente nella progettazione e nel coordinamento dei piani educativi che comprendono attività laboratoriali e piani di intervento dedicati in modo specifico agli utenti ospiti della struttura riabilitativa e che comprendono la cura del sé, il recupero delle abilità perdute a causa del disagio psichiatrico, la gestione degli spazi propri e comuni, il rispetto delle regole, le capacità di recupero dei rapporti con i contesti esterni alla Comunità, con la famiglia ed infine la capacità di gestire il denaro.
Gli interventi si esplicano attraverso: l’uso di strumenti conoscitivi, metodologici e di intervento per la prevenzione, la valutazione ed il trattamento dei disagi manifestati dagli utenti in CTA.
Il pedagogista in CTA opera promuovendo:
- percorsi di empowerment, ovvero, di potenziamento, di crescita e di consapevolezza delle capacità e delle abilità possedute dall’utente, al fine di permetterne l’accesso e l’utilizzo delle stesse, in modo autonomo.
- Percorsi di prevenzione finalizzati alla creazione di nuove opportunità e nuovi metodi, affinchè l’utente possa migliorare i suoi livelli di benessere e la qualità della vita in generale.
SOCIALE
L’Assistente Sociale è la figura professionale che si occupa dell’area sociale degli utenti ospiti della CTA, opera con autonomia tecnico-professionale all’interno di un’èquipe di lavoro pluri-professionale composta da differenti figure.
L’A.S. in CTA effettua la “diagnosi sociale” differenziale dell’utente che consente di tener conto del suo contesto di vita, del proprio bagaglio culturale ed ambientale utile per l’analisi dei bisogni prioritari e per l’individuazione degli aspetti sia relazionali che familiari.
In Comunità il lavoro dell’A.S. rappresenta un ponte, una cerniera di collegamento tra la CTA e l’esterno, tra il paziente e la sua famiglia e le risorse sia personali, familiari che territoriali dello stesso.
L’iter riabilitativo in quest’area mira alla:
– sostegno psico-sociale: intervento specifico di supporto con l’obiettivo di favorire un soddisfacente adattamento della persona in difficoltà al nuovo contesto comunitario. Tramite colloqui individuali di sostegno e chiarificazione e tramite un integrato lavoro d’equipe si lavora con l’utente al fine di porre in essere un processo di aiuto atto a favorire la sua autodeterminazione;
– socializzazione: volta ad orientare il comportamento dell’utente nelle relazioni con gli altri, aiutandolo a migliorare le sue capacità comunicative e ad osservare le norme di un gruppo;
– reinserimento sociale: che mira a reinserire il paziente nel suo ambiente di vita abituale, valutando e lavorando sulla dimensione abitativa, lavorativa e quella delle relazioni interpersonali.
In prospettiva del reinserimento sociale è necessario che siano ricostruite le condizioni affinché le persone svantaggiate siano riconosciute, e si riconoscano, come attori dei loro contesti di vita, effettuando il passaggio dal ruolo di “malato” a quello di “cittadino”;
– inserimento formativo e lavorativo: i pazienti in base alle loro attitudini e capacità, sia intellettive che relazionali, vengono inseriti all’interno di percorsi di studio specifico e/o a corsi di formazione professionale o tramite progetti di inserimento lavorativo presso il territorio o tramite la redazione di specifici progetti individualizzati di “compito lavoro” all’interno della Cta.